Fabio Mignanelli

TRE RIGHE PER NOVE DOMANDE

 

1)  Che cosa è per te  la fotografia? 
 un linguaggio espressivo.
2)  Che cosa è per te fare fotografie?
è il mezzo con il quale provo ad esprimere i miei pensieri, condividere le mie passioni.
3)  Perché ti sei iscritto al club“effeunopuntouno”?
perché vi sento appassionati di fotografia come me.
4)  Quali attrezzatura usi per fotografare?
attualmente digitale (reflex-mirrorless-cellulare)
5)  Perché fai fotografie?
è un’arte che mi affascina e finora non mi ha stancato, anzi…!
6)  Quando fai fotografie?
quando non lavoro!
7) Dove fai fotografie?
Dove è presente l’essere umano.
8)  Con chi fai fotografie?
da solo, ma anche in compagnia
9)  Fino a quando farai fotografie?
per ora non ho intenzione di smettere, anche perché è da appena 45 anni che ho inviato e devo ancora imparare molto !

 

Fabio Mignanelli

 

 

Paola Fabbretti

TRE RIGHE PER NOVE DOMANDE

 

1)  Che cosa è per te  la fotografia? 
E’ un hobby
2)  Che cosa è per te fare fotografie?
Utilizzare la macchina fotografica per fermare i ricordi o i particolari che mi colpiscono
3)  Perché ti sei iscritto al club“effeunopuntouno”?
Per provare a utilizzare meglio la macchina fotografica
4)  Quali attrezzatura usi per fotografare?
Nikon p510 bridge
5)  Perché fai fotografie?
Perche’ mi incuriosisce il mondo della fotografia
6)  Quando fai fotografie?
Quando viaggio e quando voglio fermare i particolari del mondo che ho intorno
7) Dove fai fotografie?
In qualsiasi posto 
8)  Con chi fai fotografie?
Preferisco da sola
9)  Fino a quando farai fotografie?
Non lo so’, e’ una passione senza scadenza, ma che ha molti periodi di astinenza.

 

Paola Fabbretti

 

 

      

Pietro Basili

TRE RIGHE PER NOVE DOMANDE

 

1) Che cosa è per te la fotografia?

E’ un mezzo per fermare il tempo

2) Che cosa è per te fare fotografie?

E’ un motivo per trasmettere quello che vedi

3) Perché ti sei iscritto al club effeunopuntouno?

Per confrontarmi con gli amanti della fotografia come me

4) Quali attrezzature usi per fare fotografie?

Nikon D7200   Mamiya 1000S 6×4,5 analogica + vari obbiettivi Nikon e Mamiya + flash

5) Perché fai fotografie?

E’ una mia passione da quando ero piccolo

6) Quando fai fotografie?

Quando trovo il tempo

7) Dove fai fotografie?

In tutti i posti e circostanze che capita

8) Con chi fai fotografie?

Da solo o con amanti di fotografia

9) Fino a quando farai fotografie?

Fino a quando la salute me lo permetterà

Pietro Basili

 

 

Silvano Sbarbati

TRE RIGHE PER NOVE DOMANDE

1) Che cosa è per te la fotografia?

L’etimo dice che si tratta di “scrittura con la luce”. Non è così semplice, però, definirla nel contesto della storia che ogni parola acquista nel tempo.

Se sto alla etimologia, fotografia è scrivere con la luce – ma da qui ne discende tutta una serie di complicazioni economiche, sociali, culturali, etc.

che meritano di essere conosciute. Così non ci sia annoia.

2) Che cosa è per te fare fotografie?

Beh, è un gesto legato a diversi piaceri. L’uso di un attrezzo, lo spostamento nei luoghi, l’incontro con persone, guardare il  mondo con una certa attenzione, ri-guardare il prodotto creato dallo scatto, descriverne gli esiti. Sono diversi piaceri, e non sono sempre contemporanei. In ultimo il piacere del riconoscimento di valore (estetico, sentimentale, documentale)  nella condivisione con persone, non solo “esperte”.

3) Perché ti sei iscritto al club effeunopuntouno?

Perchè credo nell’effetto salubre della comunità, di uno stare insieme nella condivisione. Si impara a stare meglio anche con se stessi, anche se costa un po’ fatica, vivere la vita di un collettivo. Il club effeunopuntouno? perchè è vicino casa mia e perchè lo so vivace di iniziative.

4) Quali attrezzature usi per fare fotografie?

Una macchina digitale, ma la cambio spesso – “facendo cambio”per evitare salassi inutili – perchè uso l’attrezzo come spinta motivazionale a fare foto. Novità tecnica? Proviamola, usciamo, andiamo, scattiamo…Così facendo non mi lascio condizionare dalla tecnica, ma forse non è poi così vero.

5) Perché fai fotografie?

Perchè poi le devo commentare. Se non le commento è come se non esistessero.Molti anni fa era diverso, ma oggi è questo che accade. E mi rendo conto che può essere considerato un “optional” presuntuoso. In realtà nasce dal fatto che di fronte ad una immagine fotografica mi viene voglia di capire perchè,  per come,  perché sì ,  perché no…

6) Quando fai fotografie?

Eh…non c’è un momento particolarmente dedicato. Direi: quando ne ho voglia, il che deriva da fattori multipli. Per esempio una gita fuoriporta, la luce del mattino, il desiderio di guardare con l’obiettivo fotografico cose e posti ordinari o abitudinari. E’ una bella domanda, questa, ma costringe ad uno sforzo di interrogazione verso se stessi. In tre righe…è poco. Ma lo farò, promesso.

7) Dove fai fotografie?

Già, dove? Adesso che ci penso meglio dico: le faccio vicino alle cose, e non vicino alle persone. Mi interessano  le cose che hanno i segni delle persone. Ma non direi le architetture; direi più le “minutaglie”, i dettagli, gli spazi che si nascondono dietro l’ordinarietà. Non amo viaggiare, questo è un dato di pigrizia che vorrei combattere, cercando gite-in-giro magari in compagnia. Ma so che è dura.

8) Con chi fai fotografie?

Se si scrive con la luce, allora è chiaro che è un gesto individuale. Questo non toglie che non sia possibile avere compagnia, talvolta. Però fare fotografie presuppone comunque una concentrazione visiva uno spostamento nello spazio, un “ritmo” del tutto personale  nel farlo che resta difficile condividere con altre persone. 

9) Fino a quando farai fotografie?

Molti anni fa avrei detto “sempre” e invece poi  ho smesso per molti anni a seguire senza alcun rimpianto. Ora, dopo aver ripreso, non azzardo più promesse e dico: fino a quando io e la fotografia vivremo insieme

Silvano Sbarbati

 

noidinoi

Cos’è noidinoi
si potrebbe definire NOI parliamo DI NOI, come un’occasione, un momento dove i soci si raccontano; nasce da una idea “redazionale” proposta da Silvano Sbarbati, diventato nostro associato di recente.
Si tratta di rispondere – con non più di tre righe per risposta – a nove domande alle quali ogni socio allegherà 3 fotografie
ci saranno una uscita settimanale (mercoledi).
A Silvano Sbarbati l’onore e l’onere di inaugurare questa “rivista”

 

Hardware e dintorni

Iniziamo questo percorso di discussione sulla fotografia, partendo da alcune nozioni semplici ma che rientrano in quelle che potremmo definire “basilari”, con aggiunte di altre informazioni dettate per lo più dall’esperienza sul campo. Ci rivolgiamo soprattutto a coloro che iniziano o hanno iniziato da poco questo affascinante cammino, ma che forse può essere l’occasione di rinfrescare alcuni concetti per tutti. Ognuno di noi, quindi, avrà una o più macchine fotografiche di cui poter disporre. La tecnologia oggi ci mette a disposizione apparecchi molto sofisticati con decine di funzioni di cui, sicuramente, ne userete solo una minima parte. Vedremo alcune di queste funzioni e passeremo anche in rassegna, più o meno nel dettaglio, una serie di terminologie che entreranno, se già non lo sono, nel vostro lessico quotidiano. Diamo per scontato che avete già un minimo bagaglio di cultura fotografica e quindi conoscete le basi che generano una buona immagine. Una prima considerazione da fare è che la macchina fotografica non è altro che uno strumento, dicevamo, più o meno sofisticato, ma che non fa nulla senza l’intervento decisionale del fotografo, la prima cosa da fare, quindi, è imparare a conoscerla il meglio possibile. Questo ci renderà più agile e sicuro il momento dello scatto con la garanzia di un buon risultato in termini di immagine finale. Come prima cosa, può essere utile sapere, che il sensore delle macchine moderne, per problemi di tecnologia, non riesce a restituire un’immagine finale così come la vede l’occhio umano, ovvero restituisce un’immagine con delle sfumature (gamma dinamica) di luce più limitate, ovvero con perdita di dettagli visibili nelle ombre e nelle alte luci. Questo vuol dire che potrebbe essere necessario ristabilire, a posteriori, la gamma dinamica originale, ovvero riequilibrare l’immagine così come la percepiva l’occhio umano. Per fare questo ci sono decine di software più o meno semplici, di solito l’intervento da fare è quasi sempre quello di schiarire un po’ le ombre e abbassare le alte luci, è vero, poi, che ognuno può decidere di lasciare un’immagine così come scattata o darle un tono decisamente diverso dalla visione originale. Per tutto quanto detto sopra, la miglior cosa da fare, è quella di impostare la macchina in modo che salvi sulla scheda il File RAW insieme al relativo file JPG. Vediamo la distinzione tra i due file: il file JPG è un file immagine compresso e che potremmo definire “finale” ovvero dimensioni ridotte con tutte le informazioni di luce, colori e tonalità “mescolate” e quindi con una limitata possibilità di interventi successivi, ognuno dei quali comporta comunque una possibile perdita delle informazioni digitali con conseguente degrado dell’immagine. Il File RAW è il file “grezzo”, non compresso, generato dalla macchina e la cui peculiarità è quella di tenere separate le informazioni di scatto dalle informazioni relative all’immagine, questo vuol dire che si potranno modificare solo le informazioni di scatto (luce, colore, tonalità) senza intervenire minimamente sulle informazioni che costituiscono l’immagine. Il file RAW, inoltre, è prodotto solo dalla macchina fotografica e non si può ricreare con nessun altro software, proprio per questo motivo è ritenuto una sorta di negativo digitale e garantisce che l’immagine catturata è esattamente uguale alla realtà senza modifiche di sorta. Dovete sapere, però, che ogni macchina produce un tipo di file RAW “proprietario”, che non sarà uguale a quello di nessun altro modello anche dello stesso brand, quindi, se acquistate una macchina appena uscita, dovrete attendere che il file RAW generato dalla vostra sia riconosciuto dai software in commercio ed aggiornare gli stessi. In seguito vedremo le modalità più semplici di sviluppare un file RAW per ottenere un file JPG finale.

RAW vs JPEG: riassunto pro e contro

RAW PRO:

  • Non effettua compressione, quindi nessuna perdita di informazione
  • Si possono correggere meglio tutti gli errori di esposizione
  • Si ha una maggiore profondità colore
  • Maggiori possibilità di editing fotografico generale

RAW CONTRO:

  • Non è utilizzabile come formato ne per stampa ne pubblicazione, va esportato in un formato compresso
  • I file hanno grosse dimensioni e occupano più spazio
  • Serve un software di editing fotografico per svilupparli.

JPEG PRO:

  • Possono essere subito utilizzati per la pubblicazione o la stampa
  • Sono visualizzabili su qualsiasi tipo di dispositivo
  • Le dimensioni sono ridotte e pesano molto di meno

JPEG CONTRO:

  • Le immagini sono compresse secondo un processo di perdita dei dati non essenziali
  • Non ha una profondità di colore e un numero di informazioni acquisite elevati
  • Ad ogni modifica che viene apportata tramite un software, l’immagine si deteriora
  • Non è possibile raggiungere la qualità di un file RAW sviluppato bene

Successivamente parleremo di altre tipologie di file e loro uso.

Al prossimo scatto.

Noi fotoamatori

La fotografia, per noi, è un mezzo per esprimere le nostre emozioni, per fermare un momento che dopo qualche istante non è più lo stesso.

Non è detto che quel momento sia, in assoluto, il migliore, ma è quel momento, ed è unico, quindi qualsiasi immagine ha un valore. In linea generale questo è lo spirito che dovrebbe animare ognuno di noi che si avvicina a questa passione.

È chiaro, poi, che, nel tempo, ognuno sviluppa una consapevolezza, una visione, che lo differenzia dagli altri e lo porta a crescere sia nel modo di vedere che di interpretare la realtà. È un cammino lungo e, a volte, pieno di insidie e frustrazioni, ma alla fine ci regalerà soddisfazioni a non finire.

Lo spirito, quindi, è quello di credere in voi, perseverare, osservare, guardarvi intorno, su queste pagine web troverete un aiuto ed un supporto per progredire piano piano…

Mettetevi in gioco, credete in voi e, nel tempo, ne sarete ripagati.

Buona luce

Sauro Fiorani

 

Parliamo di Fotografia e Natura

Perché fotografare la Natura? Qual è lo scopo di un fotografo naturalista?

Sicuramente molti di voi risponderanno: “Fare belle foto”, in effetti anche questo è uno dei motivi che spinge il fotografo a trascorrere molto tempo in appostamento, ma non è l’unico motivo.

Proprio durante un appostamento si ha la possibilità di rimanere soli, immersi nel verde e circondati dai suoni che la Natura offre.

I canti o richiami degli uccelli (questo dipende dalla stagione), lo scorrere dell’acqua e il fruscio delle foglie che si sfiorano cullate dal vento.

La fotografia naturalistica quindi è molto di più di una bella foto: è passione, concentrazione e riflessione.

Durante il momento di attesa si ha la possibilità di assorbire l’energia che la Natura sprigiona, e riesce sempre a regalare momenti unici.

Infatti, anche se non si porta a casa nessuno scatto, si è comunque felici, non a caso molti studiosi hanno dimostrato che trascorrere almeno venti minuti al giorno in Natura riduce lo stress accumulato durante la giornata.

Ovviamente, come ogni cosa, non è tutto rose e fiori, ci sono scatti che vanno sudati, programmati e sperati.

Descriverei la fotografia naturalistica come un ATTIMO.

L’attimo che se perdi potrai comunque dire di aver vissuto.

Non sempre si riesce a immortalare quell’istante, soprattutto se riguarda la fauna selvatica, questo perché quest’ultima è fugace e timorosa.

Anche se non vale per tutti, ci sono fotografi che purtroppo non si approcciano alla Natura nella giusta maniera, la loro ambizione e il loro bisogno di avere lo SCATTO PERFETTO, li porta ad utilizzare metodi per nulla etici per attirare gli animali, come il cibo o i richiami.

E’ importante secondo me capire che nella fotografia naturalistica non esiste lo scatto perfetto e che il ruolo del fotografo è quello di immortalare l’attimo concreto che la Natura ci dona.

 

Beatrice Orazi

 

Alla scoperta dell’orchidee selvatiche

Domenica 14 maggio alle ore 07:30 è prevista un’escursione presso Poggio San Romualdo, alla scoperta dell’orchidee selvatiche e della flora presente nel Monte della Sporta e Monte Maltempo.
La mattinata si conclude con un pranzo presso il Ristorante “Norma”, il prezzo è di circa 30,00 € a testa (menù completo).

Per chi vuole partecipare al pranzo è gradita la prenotazione entro lunedì 8 maggio.

Mentre quelli che vogliono partecipare solo all’escursione possono dare adesione anche il giorno prima tramite whatsapp al 3898164993 o tramite email al info@effeunopuntouno.it.

Buona Pasqua

BUONA PASQUA

“La cosa migliore del fotografare è di non dover spiegare le cose con le parole.”

-Elliott Erwitt-