Con un gesto molto semplice, ma di grande valore, puoi trasformare la tua dichiarazione dei redditi in un atto di solidarietà per la nostra associazione operante nel territorio.-
Iniziamo questo percorso di discussione sulla fotografia, partendo da alcune nozioni semplici ma che rientrano in quelle che potremmo definire “basilari”, con aggiunte di altre informazioni dettate per lo più dall’esperienza sul campo. Ci rivolgiamo soprattutto a coloro che iniziano o hanno iniziato da poco questo affascinante cammino, ma che forse può essere l’occasione di rinfrescare alcuni concetti per tutti. Ognuno di noi, quindi, avrà una o più macchine fotografiche di cui poter disporre. La tecnologia oggi ci mette a disposizione apparecchi molto sofisticati con decine di funzioni di cui, sicuramente, ne userete solo una minima parte. Vedremo alcune di queste funzioni e passeremo anche in rassegna, più o meno nel dettaglio, una serie di terminologie che entreranno, se già non lo sono, nel vostro lessico quotidiano. Diamo per scontato che avete già un minimo bagaglio di cultura fotografica e quindi conoscete le basi che generano una buona immagine. Una prima considerazione da fare è che la macchina fotografica non è altro che uno strumento, dicevamo, più o meno sofisticato, ma che non fa nulla senza l’intervento decisionale del fotografo, la prima cosa da fare, quindi, è imparare a conoscerla il meglio possibile. Questo ci renderà più agile e sicuro il momento dello scatto con la garanzia di un buon risultato in termini di immagine finale. Come prima cosa, può essere utile sapere, che il sensore delle macchine moderne, per problemi di tecnologia, non riesce a restituire un’immagine finale così come la vede l’occhio umano, ovvero restituisce un’immagine con delle sfumature (gamma dinamica) di luce più limitate, ovvero con perdita di dettagli visibili nelle ombre e nelle alte luci. Questo vuol dire che potrebbe essere necessario ristabilire, a posteriori, la gamma dinamica originale, ovvero riequilibrare l’immagine così come la percepiva l’occhio umano. Per fare questo ci sono decine di software più o meno semplici, di solito l’intervento da fare è quasi sempre quello di schiarire un po’ le ombre e abbassare le alte luci, è vero, poi, che ognuno può decidere di lasciare un’immagine così come scattata o darle un tono decisamente diverso dalla visione originale. Per tutto quanto detto sopra, la miglior cosa da fare, è quella di impostare la macchina in modo che salvi sulla scheda il File RAW insieme al relativo file JPG. Vediamo la distinzione tra i due file: il file JPG è un file immagine compresso e che potremmo definire “finale” ovvero dimensioni ridotte con tutte le informazioni di luce, colori e tonalità “mescolate” e quindi con una limitata possibilità di interventi successivi, ognuno dei quali comporta comunque una possibile perdita delle informazioni digitali con conseguente degrado dell’immagine. Il File RAW è il file “grezzo”, non compresso, generato dalla macchina e la cui peculiarità è quella di tenere separate le informazioni di scatto dalle informazioni relative all’immagine, questo vuol dire che si potranno modificare solo le informazioni di scatto (luce, colore, tonalità) senza intervenire minimamente sulle informazioni che costituiscono l’immagine. Il file RAW, inoltre, è prodotto solo dalla macchina fotografica e non si può ricreare con nessun altro software, proprio per questo motivo è ritenuto una sorta di negativo digitale e garantisce che l’immagine catturata è esattamente uguale alla realtà senza modifiche di sorta. Dovete sapere, però, che ogni macchina produce un tipo di file RAW “proprietario”, che non sarà uguale a quello di nessun altro modello anche dello stesso brand, quindi, se acquistate una macchina appena uscita, dovrete attendere che il file RAW generato dalla vostra sia riconosciuto dai software in commercio ed aggiornare gli stessi. In seguito vedremo le modalità più semplici di sviluppare un file RAW per ottenere un file JPG finale.
RAW vs JPEG: riassunto pro e contro
RAW PRO:
- Non effettua compressione, quindi nessuna perdita di informazione
- Si possono correggere meglio tutti gli errori di esposizione
- Si ha una maggiore profondità colore
- Maggiori possibilità di editing fotografico generale
RAW CONTRO:
- Non è utilizzabile come formato ne per stampa ne pubblicazione, va esportato in un formato compresso
- I file hanno grosse dimensioni e occupano più spazio
- Serve un software di editing fotografico per svilupparli.
JPEG PRO:
- Possono essere subito utilizzati per la pubblicazione o la stampa
- Sono visualizzabili su qualsiasi tipo di dispositivo
- Le dimensioni sono ridotte e pesano molto di meno
JPEG CONTRO:
- Le immagini sono compresse secondo un processo di perdita dei dati non essenziali
- Non ha una profondità di colore e un numero di informazioni acquisite elevati
- Ad ogni modifica che viene apportata tramite un software, l’immagine si deteriora
- Non è possibile raggiungere la qualità di un file RAW sviluppato bene
Successivamente parleremo di altre tipologie di file e loro uso.
Al prossimo scatto.
La fotografia, per noi, è un mezzo per esprimere le nostre emozioni, per fermare un momento che dopo qualche istante non è più lo stesso.
Non è detto che quel momento sia, in assoluto, il migliore, ma è quel momento, ed è unico, quindi qualsiasi immagine ha un valore. In linea generale questo è lo spirito che dovrebbe animare ognuno di noi che si avvicina a questa passione.
È chiaro, poi, che, nel tempo, ognuno sviluppa una consapevolezza, una visione, che lo differenzia dagli altri e lo porta a crescere sia nel modo di vedere che di interpretare la realtà. È un cammino lungo e, a volte, pieno di insidie e frustrazioni, ma alla fine ci regalerà soddisfazioni a non finire.
Lo spirito, quindi, è quello di credere in voi, perseverare, osservare, guardarvi intorno, su queste pagine web troverete un aiuto ed un supporto per progredire piano piano…
Mettetevi in gioco, credete in voi e, nel tempo, ne sarete ripagati.
Buona luce
Sauro Fiorani
Perché fotografare la Natura? Qual è lo scopo di un fotografo naturalista?
Sicuramente molti di voi risponderanno: “Fare belle foto”, in effetti anche questo è uno dei motivi che spinge il fotografo a trascorrere molto tempo in appostamento, ma non è l’unico motivo.
Proprio durante un appostamento si ha la possibilità di rimanere soli, immersi nel verde e circondati dai suoni che la Natura offre.
I canti o richiami degli uccelli (questo dipende dalla stagione), lo scorrere dell’acqua e il fruscio delle foglie che si sfiorano cullate dal vento.
La fotografia naturalistica quindi è molto di più di una bella foto: è passione, concentrazione e riflessione.
Durante il momento di attesa si ha la possibilità di assorbire l’energia che la Natura sprigiona, e riesce sempre a regalare momenti unici.
Infatti, anche se non si porta a casa nessuno scatto, si è comunque felici, non a caso molti studiosi hanno dimostrato che trascorrere almeno venti minuti al giorno in Natura riduce lo stress accumulato durante la giornata.
Ovviamente, come ogni cosa, non è tutto rose e fiori, ci sono scatti che vanno sudati, programmati e sperati.
Descriverei la fotografia naturalistica come un ATTIMO.
L’attimo che se perdi potrai comunque dire di aver vissuto.
Non sempre si riesce a immortalare quell’istante, soprattutto se riguarda la fauna selvatica, questo perché quest’ultima è fugace e timorosa.
Anche se non vale per tutti, ci sono fotografi che purtroppo non si approcciano alla Natura nella giusta maniera, la loro ambizione e il loro bisogno di avere lo SCATTO PERFETTO, li porta ad utilizzare metodi per nulla etici per attirare gli animali, come il cibo o i richiami.
E’ importante secondo me capire che nella fotografia naturalistica non esiste lo scatto perfetto e che il ruolo del fotografo è quello di immortalare l’attimo concreto che la Natura ci dona.
Beatrice Orazi
Domenica 14 maggio alle ore 07:30 è prevista un’escursione presso Poggio San Romualdo, alla scoperta dell’orchidee selvatiche e della flora presente nel Monte della Sporta e Monte Maltempo.
La mattinata si conclude con un pranzo presso il Ristorante “Norma”, il prezzo è di circa 30,00 € a testa (menù completo).
Per chi vuole partecipare al pranzo è gradita la prenotazione entro lunedì 8 maggio.
Mentre quelli che vogliono partecipare solo all’escursione possono dare adesione anche il giorno prima tramite whatsapp al 3898164993 o tramite email al info@effeunopuntouno.it.
Dal 01 novembre 2022 gennaio è possibile rinnovare il tesseramento per l’anno 2023, al nostro fotoclub con le seguenti modalità:
- Tramite bonifico bancario al IBAN del fotoclub effeunopuntouno IT72K0760102600001017153402 indicando nella causale “Cognome Nome tesseramento 2023” vi contatteremo poi per la consegna del bollino o nuova tessera.
- Per chi non può effettuare il bonifico è pregato contattare Beatrice al 389 816 4993
o scrivere a info@effeunopuntouno.it per un appuntamento in sede
Il costo della quota di iscrizione è di € 25,00
Sono aperte le iscrizioni al nono corso base di fotografia organizzato dal fotoclub effeunopuntouno di Moie di Maiolati Spontini.
Il corso è articolato in 8 lezioni teoriche e 2 uscite pratiche. Tutti i lunedì dalle ore 21.00
Il corso si svolgerà a Moie a partire dal 16 gennaio 2023 c/o i locali Spazio Binario 9 3/4 della Biblioteca la Fornace a Moie
Alla ex fornace di Moie nasce il fotoclub effeunopuntouno
Il mondo raccontato in scatti.
Guardare il mondo, gli scorci più belli dei paesi della media Vallesina attraverso l’occhio digitale della macchina fotografica. E organizzare eventi, mostre, concorsi e aprire le braccia a chi non guarda che da un obbiettivo.
Entusiasmo e voglia di fare traspaiono dal neonato fotoclub effeunopuntouno.
Istituito presso i locali della ex Fornace di Moie, il fotoclub nasce dalla passione per la fotografia di alcuni ragazzi della media Vallesina, da Montecarotto a Pianello, passando per Castelplanio e Castelbellino fino ad arrivare a Moie e Maiolati Spontini e vuol portare a conoscenza del territorio l’importanza e la bellezza dello strumento fotografico quale mezzo di comunicazione per emozionare.
Il fotoclub prende il nome da un mix di parole tecniche tra le quali non poteva mancare il richiamo alla ex Fornace di Moie, che ospita il Club nei propri locali e dove, nei giorni scorsi, si è tenuta a battesimo la prima riunione.
Appena nato, effeunopuntouno ha già in cantiere diverse iniziative: uscite culturali in Vallesina, corsi di fotografia e molto altro.
Il club ha già attivato il suo profilo Facebook e sta allestendo un ricco e dettagliato sito Internet ufficiale, dove certamente non mancheranno photogallery.
“Vogliamo fare di una passione un mezzo di cultura – dicono i soci del fotoclub – per farci riscoprire angoli e scorci del nostro territorio, sicuramente suggestivi, ma che la frenesia del nostro tempo non ci fa apprezzare”.
Articolo del Corriere Adriatico
Giornalista Talita Frezzi